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Elisabetta Vagnoni
Redazione

Ultima fermata e-commerce

10 Febbraio 2021
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sviluppo ecommerce cesena

Il 2020: l’anno degli e-commerce

Ora che ci siamo lasciati il 2020 alle spalle, ma non ancora l’emergenza Covid, possiamo tirare le somme di quello che il 2020 è stato per l’e-commerce e riflettere su come fronteggiare al meglio questo 2021. E perché non sfruttare le abitudini di acquisto e fruizione del web lasciateci in eredità da questo 2020.

Diamo però prima un’occhiata insieme a cosa è successo nel 2020, che possiamo considerare a gran voce l’anno del commercio elettronico.

La crescita del commercio online era una tendenza in incremento già da diversi anni ma la pandemia, specialmente il lockdown, hanno dato una spinta decisiva.

Dopo un primo momento di spaesamento, in cui paura e disorientamento hanno fatto da padrone, tutti si sono riversati sul web, anche per gli acquisti, nessun settore escluso.

Il lockdown e la chiusura di molti negozi fisici, dei grandi store e dei centri commerciali, hanno fatto sì che tutti, anche chi non aveva l’abitudine all’acquisto online, scoprissero la comodità e la semplicità del commercio elettronico.

Guardiamo insieme un po’ di dati riguardanti l’e-commerce nel 2020

Secondo i dati raccolti da We Are Social & Hootsuite (2020) lo scorso anno l’80% degli internet users ha ricercato online un prodotto o un servizio e il 74% ha effettuato almeno un acquisto, per un totale di circa 3 miliardi di acquirenti (il 39% della popolazione mondiale).

Quali sono state le conseguenze per aziende ed imprenditori?
Chi aveva una forte presenza online e possedeva già un e-commerce si è trovato in una posizione vincente rispetto ad altri.
Ad una crescita delle domanda di acquisto avevano già pronta la “risposta”.

Per chi non aveva un e-commerce invece?
C’è chi, in piena pandemia, ha iniziato a cavalcare l’onda del cambiamento.
Sono state molte la aziende che hanno intercettato la tendenza e hanno iniziato a ragionare in termini di commercio elettronico, spostando la vendita, in poco tempo, dall’offline all’online.

Se stai pensando che solo le grandi aziende, in così poco tempo, sono riuscite a reagire ad una situazione di incertezza “rifugiandosi” nel commercio online, in realtà non è proprio così.

Sono state molte le imprese local e i punti vendita che, anche se non sono riusciti a mettere in piedi un e-commerce in poco tempo, hanno utilizzato il digitale a sostegno del proprio commercio grazie all’attuazione di strategia di vendita tramite social, in alcuni casi coadiuvate da whatsapp. Strategie di vendita che, per la maggior parte dei casi, si sono rivelate fruttuose e che, a lockdown terminato, si sono trasformate in veri e propri e-commerce.

Grandi aziende, piccole realtà locali, liberi professionisti, corsi online: sono molte le realtà che non si sono date per vinte durante il lockdown e hanno investito nella propria crescita, quando molti hanno preferito fermarsi.

Questa vision li mette ancora oggi, spesso, in una situazione privilegiata rispetto alla concorrenza, è per questo che se stai pensando di aprire un e-commerce e portare il tuo commercio online non puoi più aspettare… l’ultimo treno è in partenza.

E-commerce e aziende local

Come abbiamo visto il 2020 è stato l’anno in cui tutti gli italiani hanno scoperto la possibilità di acquistare online. Questo ha avuto una diretta conseguenza anche per quanto riguarda i negozi local.

Sono stati in molti ad aprire un proprio canale di vendita online anche solo per smaltire il magazzino “rimasto pieno” dai negozi chiusi. In questo caso quella che era una richiesta del consumatore, ossia l’acquisto online, si è incontrata con la necessità dell’acquirente, lo smaltimento dei magazzini, aprendo un nuovo scenario: la vendita online anche per i negozi locali.

Rispetto alla propensione all’acquisto durante il primo mese della pandemia, infatti, il 31% degli utenti in Italia ha dichiarato che avrebbe acquistato prodotti che normalmente acquistava in negozio direttamente online. ( Stats roundup: Coronavirus impact on marketing, ecommerce & advertising, Xeim, 2020)

Secondo la app finanziaria Revolut la spesa media degli utenti effettuata sui siti italiani è cresciuta del 142% rispetto al 2019. In dettaglio, nel 2020 gli italiani hanno speso in media 913 Euro a persona sui siti globali e 530 Euro a persona sui siti locali.

Cosa ci dice questo?

Le abitudini di acquisto sono cambiate in favore dell’e-commerce.
Se prima ci si rivolgeva al commercio online solo per i grandi marchi, principalmente esteri, oggi si cerca la soluzione online in diversi settori, anche ciò che prima veniva acquistato, in maniera molto naturale, nei negozi, oggi viene quanto meno prima cercato online.

La trasformazione del business non è mai stata così veloce.

Cosa fare quindi?

È necessario togliere la testa da sotto la sabbia e iniziare a guardare con oggettività questi dati e le tendenza del mercato.

Pensare in ottica digitale è il primo consiglio che possiamo dare a supporto di chi ha un’attività.

Se desideri continuare a competere con il tuo business nel tuo settore è necessario attuare una strategia di medio-lungo termine che preveda una presenza online: serve definire priorità, fattibilità, attuazione e valutazione del ritorno degli investimenti.

Se stai pensando di portare il tuo business online non aspettare ancora, il momento di agire è adesso.

Non vogliamo metterti fretta vogliamo solo farti aprire gli occhi su ciò che sta accadendo. Stanno nascendo, anzi sono già nate, nuove esigenze e nuove abitudini di acquisto. Gli utenti stanno esplorando le nuove possibilità nate sul web e questo significa che stanno stabilendo nuovi punti di riferimento. Se non sei tra questi, se non concorri per esserci, potresti non diventare mai, online, il punto di riferimento del tuo target, con la conseguenza che non acquisteranno da te ma dai tuoi competitor.

Desideri approfondire l’argomento?

Non perderti l’articolo L’e-commerce: il salvagente dell’imprenditore in situazioni di emergenza 

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